Let’s Play Cricket Together
Assieme alla Federazione Cricket Italiana (F.Cr.I.) per promuovere il cricket
Si è trattata di un’iniziativa intrapresa insieme alla Federazione Cricket Italiana (F.Cr.I.) con l’intento di promuovere la disciplina sportiva tra le fasce giovanili come attività volta all’integrazione sociale, all’inclusione, al fair play e alla salvaguardia dello “Spirito del Gioco”.
I ragazzi delle squadre finaliste hanno potuto così provare il gioco del cricket col supporto dei giocatori della Nazionale Italiana e con i ragazzi richiedenti asilo dell'Opera Diocesana Giovanni XXIII (provenienti dal Bangladesh e dal Pakistan) che già da mesi ha iniziato un progetto sportivo legato al cricket riqualificando il campo da calcio presente all'interno dell'Opera.
Le finalità educative di questa disciplina risultano evidenti e si confanno con il concetto di sport promosso dal CSI. A tal proposito ci piace riportare quanto viene scritto nel Preambolo de “Le leggi del Cricket” (il testo ufficiale che disciplina il regolamento del gioco): «Il cricket deve molto della sua unicità al fatto che dovrebbe essere giocato non soltanto secondo le proprie regole ma anche secondo lo Spirito del Gioco. Qualsiasi azione che sia vista come contraria a questo Spirito causa un danno al gioco stesso. La responsabilità principale di assicurarsi che il gioco sia condotto secondo lo spirito del fair play è dei capitani. ESSERE UNITI TI CONSENTE DI MIGLIORARE».
È stato un momento importante per coinvolgere i rifugiati all’interno della comunità, favorendo così - essendo il cricket uno sport tradizionale del paese di origine di questi ragazzi - anche uno scambio tra culture ed etnie attraverso lo sport: il tutto all’interno di un approccio polivalente attraverso la pratica di uno sport ancora poco conosciuto in Italia ma diffuso in tutto il mondo. I bambini partecipanti (in tutto erano presenti quasi 2000 atleti provenienti da 16 regioni italiane che si sono alternati nelle varie giornate) hanno così avuto modo di scoprire anche le differenti dinamiche relazionali connesse alla specificità sportive dei paesi d’origine dei richiedenti asilo, confrontandosi con loro anche sugli usi, costumi e tradizioni andando così oltre il gioco e la pratica sportiva.