Un grande successo per il CSI Ravenna nel campo sociale
Aiuti ai diversamente abili
Da ormai due anni CSI a Ravenna non significa unicamente sport, ma anche attività per il sociale. È infatti ormai nota l’attività in favore di disabili e delle loro famiglie promossa in collaborazione con la cooperativa sociale La Pieve, nonché l’attività di formazione rivolta proprio ad operatori nel settore della disabilità.
L’ultimo grande successo ottenuto riguarda una proposta di legge promossa proprio dal comitato di Ravenna del Centro Sportivo Italiano. Ad oggi, il TUIR (Testo unico delle imposte sui redditi) prevede per i genitori dei ragazzi in età compresa fra i cinque ed i diciotto anni la possibilità di detrazione fiscale per un importo pari al 19% delle spese non superiori ad € 210, sostenute per l’iscrizione annuale ad associazioni sportive dilettantistiche. La proposta che il CSI Ravenna ha avanzato è quella di estendere tale possibilità anche alle famiglie con figli diversamente abili, benchè maggiorenni.
Quest’idea, nata in una sera di riunione, è stata colta al volo dal presidente Bondi il quale se ne è subito fatto portatore ai livelli alti dell’associazione e così, nello scorso mese di luglio, la Presidenza Nazionale, insieme alla Presidenza nazionale del Forum delle Associazioni dei Famigliari hanno indirizzato una missiva al Ministro Fontana, titolare del dicastero della famiglia e della disabiltà, nonché al Sottosegretario di Stato con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti, al fine di promuovere tale iniziativa. Affinchè tale iniziativa abbia esito positivo è necessario che in occasione dell’approvazione della prossima Legge di Bilancio sia modificata la lettera “i quinques” del primo comma dell’articolo 15 del TUIR. La speranza è che tale istanza venga accolta, sia per la sua meritevolezza, sia per la spesa esigua per le casse dello Stato.Tuttavia in ogni caso configura un successo perché in ogni caso è un tema che si inizia ad affrontare e sul quale si inizia a dibattere. Ciò dimostra come nel piccolo quotidiano, anche un comitato di dimensioni ridotte come quello di Ravenna, può farsi ideatore e promotore di una legge che venga applicata su tutto il territorio nazionale. Per le famiglie non cambierebbe molto dal punto di vista economico, data l’esiguità dell’importo detraibile, ma di sicuro sarebbe un gesto di attenzione da parte dello Stato e delle istituzioni, nonché di vicinanza in contesti molto spesso trascurati e lasciati a loro stessi. La piena e completa integrazione passa anche da piccole attenzioni a situazioni delicate, e questa, sicuramente, può essere un’occasione da non perdere.