Scuola e territorio le sfide per il Csi
“C’è un obiettivo che non è stato realizzato – continua Bondi – ma che sarà una priorità non appena si potrà ripartire a pieno regime: l’integrazione col sistema sportivo scolastico”. Alessandro Bondi, neoriconfermato presidente del Csi Ravenna dopo l’assemblea elettiva dello scorso 11 gennaio, è già al lavoro per dare slancio ai tanti punti che caratterizzano il nuovo mandato. “Vorremmo offrire azioni legate al drop out, vale a dire al precoce abbandono dell’attività sportiva da parte di tantissimi giovani – spiega Bondi – ma anche iniziative di aggiornamento degli insegnanti, nonché collaborazioni per progetti Pon (programma operativo nazionale) che hanno come obiettivo la creazione di un sistema d’istruzione e di formazione di elevata qualità”. In realtà, il comitato territoriale non è mai rimasto fermo, neanche nei mesi più duri della pandemia, distinguendosi per una serie di collaborazioni e di alleanze che hanno permesso di svolgere attività all’aperto “mettendo sul piatto un’offerta sportiva e motoria per persone di ogni età”, precisa il presidente del Csi, o ancora all’interno del carcere cittadino “con un insieme di progetti sportivi e formativi” o ancora l’attività per persone con disabilità intellettivo relazionale. “Quest’ultima ci ha permesso di diventare l’ente di riferimento per il Comune di Ravenna – rimarca con orgoglio Bondi – spalancandoci le porte del mondo del volontariato e del Terzo settore. Qui dovremo implementare le relazioni già in essere, ma anche svilupparne di nuove costituendo una rete che possa offrire un’offerta sempre più ampia per ogni tipo di utenza”. Tra i punti del mandato del nuovo quadriennio olimpico c’è anche il consolidamento del rapporto con il mondo ecclesiastico. “Vogliamo rafforzare l’intesa con il Servizio Tutela Minori – sottolinea Bondi – che nella sua prima fase ha portato alla realizzazione da parte della presidenza nazionale del Progetto Safe per la prevenzione e l’individuazione di fenomeni di abuso nei contesti protetti quali scuole, oratori e palestre. L’auspicio è che si possa tradurre questo progetto anche nel nostro territorio con qualche iniziativa”. Progetti che presuppongono anche scelte giuste per favorire la ripartenza. “Dovremo fornire un supporto per la ripartenza – conviene Bondi – che non deve essere solo economico, così come riprogrammare e rimodulare l’attività sulla base delle esigenze che ci si troverà innanzi alla fine della pandemia. E questo vale non solo per l’attività sportiva tradizionale che ci ha dato grandi risultati ma anche per tutte quelle iniziative alle quali abbiamo collaborato e quelle manifestazioni che ci hanno caratterizzato, come ad esempio la Due Giorni Mare, che dovremo rilanciare uscendo dagli schemi fin qui utilizzati”.